Nella mia memoria non si scava più

Dopo quattro mesi di attività del Centro Diurno per Anziani Fragili della SVS un pranzo con spettacolo teatrale festeggerà il buon andamento delle attività fin qui svolte. L’appuntamento è per domenica 8 febbraio nella Sede Nord della SVS in via delle Corallaie, al Picchianti, alle 12 con le prove dello spettacolo, la giornata continuerà con un pranzo al quale sono stati invitati anche amici e familiari e si concluderà con la rappresentazione teatrale a partire dalle 14.30, aperto a tutta la città.

Già il nome del progetto “Insieme per ri-vivere”, contiene parte del significato dello spettacolo teatrale che gli ospiti del Centro Diurno della SVS presenteranno al pubblico.
L’idea di aprire un luogo dove gli anziani potessero ritrovarsi e fare inseme delle iniziative coinvolgenti e di loro interesse è nata, due anni fa, con lo scopo di combattere la solitudine, che molti sono costretti ad affrontare quotidianamente, ma da questo stare insieme è subito emerso il bisogno di raccontarsi, di aprire la scatola della memoria e parlare delle proprie esperienze. Un modo per affermare la propria individualità, il proprio esserci, qui, ancora esistenti per poter trasmettere un sapere che viene dal passato.
Ecco perché quest’anno al Centro Diurno per Anziani, che continua la sua esperienza grazie anche all’aiuto della Fondazione Livorno e alla disponibilità di don Placido e dei volontari della parrocchia della Madonna che mettono a disposizione i locali, è stato organizzato un Laboratorio di Teatro curato da Arci Solidarietà. Uno strumento perfetto per ri-vivere insieme e raccontare a tutti. Gli anziani si sono appassionati all’attività proposta e da questo è nato uno spettacolo intitolato “Nella mia memoria non si scava più”, composto da alcuni video con interviste agli ospiti del Centro, alternati dalla recitazione di poesie, canzoni, balli e pensieri. Il tutto composto con una regia attenta al bisogno di reminiscenza, che ha riportato alla luce i bombardamenti subiti a Livorno, rimasti impressi nei ricordi di tutti e la figura della mamma, che in molti hanno voluto rievocare.
Dalla rielaborazione drammaturgica e dalla messa in scena è scaturito un lavoro che è anche memoria storica del nostro territorio, oltre che memoria individuale dei protagonisti dello spettacolo.

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